Nuove soluzioni ad alto impatto per la modulazione dell’infiammazione e del dolore cronico nel paziente affetto da psoriasi

curcuma e boswellia

La psoriasi viene comunemente definita come una patologia di tipo autoimmunitario le cui cause sono sconosciute e in cui la predisposizione genetica è importante ma non determinante.

Sono stati individuati numerosi fattori scatenanti in grado di innescare la manifestazione clinica in un paziente sano e di provocare l’inasprimento dei sintomi o la recidivazione nel soggetto colpito. Tra i principali fattori scatenanti troviamo: infezioni batteriche o fungine, difetti di metilazione, carenze di micronutrienti, squilibri dell’ecosistema intestinale e dell’asse intestino cervello e infine varie forme di disregolazione della risposta immunitaria.

Sappiamo che il sistema immunitario ci aiuta non solo a difenderci dai patogeni ma contribuisce anche alla riparazione tissutale e al mantenimento dell’omeostasi di tutti i sistemi cooperando con il sistema nervoso autonomo e con gli assi ormonali per mantenimento dello stato di salute.

Il sistema immunitario funziona attraverso “programmi di sistema” simili ad avanzatissimi softwares anti-virus e firewall. Il principale di questi programmi è chiamato “INFIAMMAZIONE”.

L’infiammazione si attiva ogni volta che si verifica un’aggressione da parte di un patogeno o una breccia nelle principali barriere che ci separano dal mondo esterno, ovvero la pelle, la barriera intestinale e la barriera dell’epitelio respiratorio.

È importante ricordare che l’infiammazione deve essere considerata un processo fisiologico finalizzato alla protezione da organismi invasori e al ripristino dell’integrità funzionale dei tessuti. È quindi prestabilito che il processo venga disattivato al cessare del fenomeno scatenante. Per quale motivo allora assistiamo alla sua permanenza ad libitum nelle più comuni patologie autoimmuni incluse tutte le forme di psoriasi?

Numerosi studi clinici hanno chiaramente evidenziato come il persistere e la cronicizzazione dei processi infiammatori contribuisce al deterioramento degli organi, al peggioramento del decorso e persino all’aumento di rischio cardiovascolare nei pazienti affetti da psoriasi.

Quello che doveva essere uno dei principali sistemi di difesa, una volta fuori controllo, diventa un segno tipico della malattia.

Combattere l’infiammazione cronica è diventato quindi un obiettivo terapeutico primario oltre che un intervento indispensabile per garantire la qualità della vita dei pazienti.

La maggior parte dei farmaci biologici di nuova generazione, oltre che i FANS e i cortisonici, hanno come unico obiettivo quello di “interrompere” il processo infiammatorio in uno o più passaggi della cascata, che dal fattore iniziatore (trigger) arriva fino all’espressione dei segni e sintomi a tutti noti: calore, rossore, gonfiore e riduzione funzionale.

Purtroppo il trattamento farmacologico dell’infiammazione non riesce a dare sempre tutti i risultati sperati in termini di efficacia e soprattutto si accompagna ad importanti effetti indesiderati che ne limitano l’uso in pazienti anziani e fragili, nelle insufficienze renali, nei pazienti con fenomeni erosivi a carico della mucosa gastrointestinale.

Le linee guida internazionali sul trattamento del dolore cronico e dell’infiammazione prevedono e consigliano l’utilizzo di adiuvanti naturali che possono essere affiancati alle terapie farmacologiche e agli interventi dietetici e dello stile di vita.

Numerose sostanze naturali hanno dimostrato con ampia letteratura scientifica di possedere le caratteristiche adatte per l’utilizzo come adiuvanti nel trattamento antinfiammatorio e del dolore cronico. Tra queste ricordiamo la curcumina, gli acidi boswellici della Boswellia serrata, gli acidi grassi omega 3, la vitamina D.

La più grande differenza tra queste sostanze naturali e i farmaci sopra citati è che le sostanze naturali non bloccano drasticamente l’attività di un enzima o di una citochina ma ne modulano l’espressione genetica o l’attività. Questo garantisce un profilo di tollerabilità e sicurezza tale da poter essere utilizzate dalla maggior parte dei soggetti e vendute come integratori alimentari senza obbligo di ricetta medica.

Gli studi scientifici su queste sostanze naturali sono oltre 10 mila sebbene non ci sia ancora un’adeguata transizione delle conoscenze dalla ricerca alle linee guida cliniche.

I meccanismi d’azione sono raggruppabili in due classi: inibizione enzimatica diretta ed azione epigenetica. Il primo tipo di azione è quello degli AKBA della boswellia sull’enzima lipossigenasi, con un’azione simile a quella del cortisone ma senza i suoi effetti indesiderati.

L’attività epigenetica è invece più lenta (un paio di settimane) ma talvolta potente al pari di un farmaco. È il caso della curcumina nei confronti di geni a monte della cascata infiammatoria, come NFKb o responsabili della produzione delle difese antiossidanti, come NRF2.

Boswellia serrata

boswellia serrataBoswellia serrata – Famiglia: Burseraceae

Habitat: Originaria delle regioni subtropicali dell’Africa, dell’Arabia saudita e dell’India centrale.

Parte usata: La resina che fuoriesce dopo l’incisione della corteccia, detta frankincenso o olibano

Principi attivi: La frazione resinosa è composta principalmente da triterpeni pentaciclici (55%). Si ritrova anche una certa quantità di gomme e di gommoresine (23%). I principi attivi della boswellia sono l’acido boswellico (KBA), un triterpene penta ciclico e l’acido 3-O-acetyl-11-keto-β-boswellico (AKBA) che attualmente è considerato il più promettente principio vegetale a nostra disposizione.

Proprietà: Antinfiammatoria, immunomodulatrice, antiossidante, regolatore epigenetico

Meccanismi d’azione principali legati alla modulazione dell’infiammazione e del dolore cronico:

  1. Inibizione selettiva della 5-lipossigenasi (5-LO) e conseguente downregolazione della sintesi dei leucotrieni B4 (LTB4) per l’infiammazione acuta e LTC4, LTD4, LTE4, per quella cronica. Non agendo sulla sintesi delle prostaglandine gli acidi boswellici non presentano gli effetti collaterali gastrolesivi tipici dei salicilati. Il risultato consiste nella riduzione del gonfiore e del dolore, nel miglioramento delle capacità motorie, compromesse soprattutto al mattino oltre che di un’azione antinfiammatoria locale a livello intestinale e sitemica generale.
  2. Inibizione della migrazione leucocitaria e dell’elastasi: gli acidi boswellici inibiscono la migrazione dei leucociti polimorfonucleati, grazie all’inibizione del rilascio o della produzione di alcuni fattori chemiotattici. I polimorfonucleati agiscono localmente liberando elastasi, enzima proteolitico responsabile della distruzione del collagene e quindi dei tessuti coinvolti nel processo infiammatorio: anche l’attività stessa dell’elastasi e di altre idroglicosilasi (ad esempio b-glucuronidasi e b-Nacetilglucosoaminidasi, responsabili della distruzione dei glucosamminoglicani) risultano inibite dagli ac. boswellici, prevenendo così la degenerazione osteo-articolare; inibendo l’elastasi, si conserva l’integrità del collagene e si supporta il normale equilibrio di pelle, articolazioni e tessuti molli.
Target molecolari degli acidi Boswellici
Target molecolari degli acidi Boswellici – Int. J. Mol. Sci. 2019, 20, 4101

 

Curcuma Longa

Curcuma LongaCurcuma Longa – Famiglia: Zingiberaceae

Habitat: Distribuita in tutte le regioni temperate e tropicali del mondo.

Parte usata: Radici sotterranee (rizomi) che vengono essiccate e ridotte in polvere

Principi attivi: I principi attivi più studiati sono quelli della frazione liposolubile, ovvero i 3 curcuminoidi curcumina, demetossicurcumina e bis-demetossicurcumina. I curcuminoidi costituiscono dal 3 al 7% dell’estratto secco di rizoma. Anche la frazione idrosolubile contiene principi attivi ad azione antinfiammatoria: i turmeroni il cui potenziale terapeutico e salutistico andrebbe approfondito. I turmeroni inoltre facilitano l’assorbimento e il metabolismo dei curcuminoidi.

Proprietà: Antinfiammatoria, immunomodulatrice, antiossidante, regolatore epigenetico

Meccanismi d’azione di interesse nel trattamento integrativo/adiuvante della psoriasi:

  1. Inibizione della cascata infiammatoria attraverso la downregolazione di NFKB
  2. Promozione dei meccanismi di produzione e riciclo degli antiossidanti endogeni attraverso la promozione di NRF2
  3. Regolazione della divisione cellulare e morte cellulare programmata attraverso azione su geni SIRT
  4. Modulazione diretta della maturazione e differenziamento cellulare di macrofagi, linfociti B e T.

 

Azione pleiotropica della curcumina
Azione pleiotropica della curcumina – Aggarval B. et Harikumar . The International Journal of Biochemistry & Cell Biology 41 (2009) 40–59

 

È possibile combinare queste sostanze attive per sfruttarne le sinergie, nel contempo garantendo il massimo profilo di tollerabilità. Studi clinici dimostrano anche che gli acidi boswellici possono potenziare l’azione antidolorifica dei fans permettendo la riduzione della dose di farmaco utilizzata.

Le moderne tecniche di farmacologia applicata permettono oggi di superare agevolmente il problema dello scarso assorbimento di molti principi attivi di origine vegetale con metodiche di bio-ottimizzazione naturali come ad esempio l’utilizzo di una matrice di galattomannani estratta dal fieno greco.

struttura galattomannani

Queste strutture possono inglobare i principi attivi e funzionare da meccanismi a lento rilascio nel momento in cui raggiungono l’intestino e vengono digerite dai batteri del microbiota.

Possiamo infatti osservare che le curve plasmatiche dopo assunzione orale delle due sostanze cambiano completamente quando queste vengono fornite in forma bio-ottimizzata: matrice di galattomannani da fieno greco. La forma bio-ottimizzata mostra si un picco di concentrazione plasmatica, ma i livelli si mantengono più alti nel corso delle 24 ore garantendo così la possibilità della monosomministrazione giornaliera.

assorbimento curcuma e boswellia
Kumar, D., Jacob, D., PS, S., Maliakkal, A., NM, J., Kuttan, R., … IM, K. (2016). Enhanced bioavailability and relative distribution of free (unconjugated) curcuminoids following the oral administration of a food-grade formulation with fenugreek dietary fibre: A randomised double-blind crossover study. Journal of Functional Foods, 22, 578–587.

 

Oggi più che mai è possibile contrastare l’infiammazione e il dolore cronico non solo con il farmaco, la dieta e le modifiche dello stile di vita ma anche attraverso adiuvanti naturali efficaci, sicuri e ben tollerati.

Curcumina, boswellia, omega 3 e vitamina D sono i candidati ideali per questo arduo compito e i più promettenti e studiati principi attivi oggi a disposizione dei professionisti della salute.

Modulare l’infiammazione non significa solo combattere i dolori osteoarticolari classici dell’ artrosi e dell’artrite. Significa anche proteggere la pelle, l’intestino, il cuore e il cervello da un processo fuori controllo come l’infiammazione cronica.

Ci auguriamo che questi importanti avanzamenti della scienza nutraceutica si accompagnino da adeguati studi clinici che ne evidenzino l’efficacia e la tollerabilità. Per questo motivo abbiamo confermato per il 2020 il nostro impegno a fianco di importanti università e centri di ricerca italiani e internazionali per la realizzazione di trial di intervento in doppio cieco controllati con placebo.

Solo in questo modo l’approccio funzionale al trattamento di importanti patologie come la psoriasi potrà essere riconosciuto come la soluzione vincente.

 

Il team Scientifico di Metagenics Italia